La Regione Abruzzo e il governo non garantiscono le risorse necessarie al raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma e, allo stesso tempo, la giunta regionale in scadenza firma con RFI (Rete Ferroviaria Italiana) un contratto di servizio che farà lievitare il costo dei biglietti fino al 70% nei prossimi dieci anni. La maggioranza di centrodestra si conferma nemica del trasporto pubblico su ferro, preferendo forse le macchine di grossa cilindrata.
E’ notizia di oggi che lo scorso 30 gennaio RFI ha scritto al Ministero delle Infrastrutture, e per conoscenza alla Regione, in merito alla necessità di avere conferma della copertura finan- ziaria relativa ai primi due lotti della linea ferroviaria Pescara-Roma (Interporto d’Abruzzo-Manoppello e Manoppello-Scafa). La società di trasporti ha aggiudicato i relativi appalti ma non può far partire l’iter che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) portare alla cantierizzazione. Sono gli effetti nefasti del definanziamento dell’opera voluto dal governo Meloni, che l’estate scorsa ha tagliato 1 miliardo 465 milioni 170mila euro destinati proprio al raddoppio della linea Pescara-Roma.
Intanto si scopre che il contratto di servizio firmato dalla Regione con RFI porterà aumenti dei prezzi dei biglietti che in dieci anni toccheranno il 70%. E’ l’allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori, le quali hanno calcolato che oltre al 35-40% di aumento previsto dal contratto (le tariffe saliranno del 15% già dal 1° gennaio 2025) vi è anche un adeguamento legato al tasso di inflazione. Nel sottoscrivere il nuovo accordo, la Regione Abruzzo non si è avvalsa della normativa che prevede che gli aumenti siano possibili soltanto rispettando il metodo del price-cap, secondo il quale è possibile alzare i costi soltanto se c’è un miglioramento della qualità del servizio offerto. Dunque la giunta regionale sceglie di pagare prima ancora di verificare se tale miglioramento ci sarà: è un po’ come se il cliente di un taxi pagasse la corsa in anticipo, per poi magari essere lasciato a metà strada o fatto aspettare mezz’ora in macchi- na perché il tassista è andato a farsi un caffè con gli amici.
La superficialità e la negligenza con cui questo governo regionale organizza la politica dei trasporti fanno pensare a un problema personale. Poi viene fuori che si tratta di un atteggiamento che riguarda un po’ tutti i settori, tranne il ritiro del Napoli calcio e i gonfaloni: lì improvvisamente il livello di attenzione si alza e le risorse scorrono liberamente. Un po’ poco per una giunta che punta alla riconferma, non è vero signor Marsilio?