Con un commento su Facebook il presidente in scadenza del consiglio regionale Lorenzo Sospiri getta la maschera su quella che è la sua visione del mondo. Rispondendo al costituzionalista Enzo Di Salvatore, che poco prima aveva affermato di essere uno degli estensori del programma di Luciano D’Amico (candidato alla presidenza della Regione per la coalizione Patto per l’Abruzzo), Sospiri scrive: “Pecunia non olet: 1,5 milioni di euro in tre anni finanziati dalla Regione Abruzzo per istituire il nuovo corso di laurea dove lei insegna di giorno, di notte liberamente scrive il programma contro la Regione che finanzia il suo corso”.
Dunque il presidente in scadenza stigmatizza il comportamento del docente perché, essendo remunerato anche con fondi regionali, “osa” redigere un documento che va contro la maggioranza che governa a palazzo Silone.
E qui viene fuori il tratto mercantile che caratterizza molta parte del centrodestra: poiché il docente Enzo Di Salvatore prende soldi dalla Regione per svolgere il suo lavoro, anche il cittadino Enzo Di Salvatore deve armonizzare le sue opinioni politiche con quelle della maggioranza di governo. Roba da matti. Tra l’altro, nella replica successiva il professor Di Salvatore gli fa notare che in realtà il finanziamento ammonta non a 1,5 milioni ma a 600mila euro in tre anni “a dimostrazione – chiosa il docente – che (Sospiri) non conosce i termini della questione”.
A questo proposito torna in mente la ventilata candidatura per il centrodestra al consiglio regionale di Lucio Zazzara, presidente del Parco della Maiella. Un’ipotesi che potrebbe far pensare a uno scambio di cortesie: nel 2019 Marsilio ha indicato al Ministero dell’ambiente il suo nome per quel ruolo, e oggi l’architetto ricambia accettando la candidatura col presidente romano. Ovviamente Zazzara è libero di sottoporsi al giudizio degli elettori, auspichiamo però che – ove scelga di farlo – egli si auto-sospenda dalla carica almeno fino al giorno delle elezioni: nessuno deve essere indotto a pensare che egli possa trarre un vantaggio dalla sua posizione apicale.
Da ultimo, sono pronto a pensare (ma in questo non vorrei essere in minoranza tra gli abruzzesi ) che la candidatura di Zazzara non sia la retribuzione (o la restituzione) per la nomina ricevuta, e che i pareri rilasciati nella sua qualità di Organo a rilevanza istituzionale per l’indirizzo di pertinenza non siano stati orientati per i sopravvenuti interessi da confronto elettorale.
Certo, oltre vent’anni di berlusconismo hanno sdoganato anche visioni resistenti e insorgenti di questo genere. Tuttavia è raccapricciante che a stilare certe considerazioni sia proprio il presidente del Parlamento regionale, una figura che dovrebbe essere super partes e di elevatissima consapevolezza istituzionale.
Sarebbe interessante recuperare il parere dalla memoria documentale di Egidio Marinaro, Marcello Russo o Gaetano Novello. Presidenti con merito, esemplari, padri nobili del Consiglio regionale.
Ma, come noto, Sospiri non è mai stato un campione di imparzialità.
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