LO SFIDO AD UN CONFRONTO DIRETTO SULLA SANITA’

Mi viene riferito che oggi il presidente in scadenza Marsilio avrebbe vaniloquiato sul nuovo ospedale di Teramo, dando del “faccendiere” e “bottegaio” ad un certo numero di amministratori precedenti.

Sappia il Sopravvenuto Romano che i faccendieri sono descritti dai pranzi organizzati e rivelati dai colloqui secretati tenuti sulla sanità pescarese, teramana e teatina che Marsilio ben conosce per aver preso parte a molti colloqui riservati, psichiatrici e non, tenuti nelle vicinanze della Asl di Pescara, tutta politicizzata da Fratelli d’Italia.

L’impazzimento portato in Abruzzo dalla nuova dirigenza di FDI ha riportato ovunque l’azione giudiziaria dentro le vicende della sanità, e non mi riferisco solo alla più dolorosa delle vicende che a Pescara ha trascinato con sé anche un valente progetto di vita personale precedente per colpa di un gigantismo occupatore di cui l’Abruzzo non aveva alcun bisogno: la sanità come luogo privilegiato delle promesse e delle scorribande. Ci sono ancora viaggi oscuri di macchine partite con motivazioni sanitarie e arrivate all’indirizzo di giacenze romane, che la stampa ancora libera ha scritto e riportato. 

Come sull’IZS, sfido il presidente Marsilio ad un confronto diretto sulle materie della sanità e sui colloqui interrotti con molto dolore, anticipando qui che con il Sopravvenuto Romano anche i convegni sono occasioni di affari così come le urgenze organizzative del Covid.

Con questa giunta regionale la sanità è tornata giuridicizzata e financo la comunicazione è diventata un affare.

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