Abruzzo regione apripista? Se Marsilio si riferisce alle piste dell’aeroporto di Pescara, sappia che stanno diventando sempre meno frequentate dagli aerei. Ricordo al presidente in scadenza che abbiamo già perso i voli per Milano Linate e Torino, e che a fine ottobre subiremo un’altra drastica riduzione dei collegamenti a causa dello stop a dieci voli. Non solo: fu la giunta che presiedevo a stanziare 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali. E la sua, cosa ha fatto oltre a partorire un cda della Saga diviso su tutto?
Se invece allude alle “piste” fatte da certi dirigenti del Comune di Pescara, allora gli diamo ragione. In quel senso, di aperture ne sono state fatte diverse.

La piccola Caivano. Paragonare il quartiere pescarese di Rancitelli ad una cittadina di 35mila abitanti è già di per sé segno di scarsa conoscenza del territorio, ma è addirittura indecente fare propaganda al grido di “usiamo le ruspe contro la criminalità”. Il problema non sono i palazzi, ma coloro che li usano per delinquere. I quali – lo ricordi il presidente in scadenza – abitano vicino a persone tranquille, che mai commetterebbero un reato. Dunque non è facendo tabula rasa di un caseggiato che si estirpa la delinquenza, perché l’esperienza di questi giorni ci sta insegnando che la malavita non cessa: si sposta semplicemente più in là.

La ferrovia Pescara-Roma. E’ surreale che Marsilio ne parli come di una vittoria, o forse è il segnale di una chiara confusione mentale. Questo collegamento, che il governo di centrodestra ha tolto dal PNRR, dovrebbe sostenersi con i fondi di coesione e sviluppo. Ci piacerebbe sapere da dove arriveranno le risorse, perché progetti e cantieri nascono soltanto se c’è copertura finanziaria. Servono 6 miliardi 305 milioni di euro, e intanto abbiamo perso un miliardo 465 milioni del PNRR: occorrono atti tipici dei ministeri competenti, e non chiacchiere tra amici di partito.

La sanità risanata. La memoria breve non aiuta: esattamente sette anni fa, il 15 settembre 2016, il Consiglio dei Ministri deliberava l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento della sanità, grazie al lavoro diuturno svolto da me e dall’assessore Silvio Paolucci. Piuttosto, Marsilio ci dica come intende risolvere il problema delle liste d’attesa, che da quando c’è lui a palazzo Silone si sono allungate a dismisura.

La Zes. Anche qui il presidente in scadenza si è trovato il lavoro già fatto: la Zes abruzzese è nata con il DPCM n. 12 del 25 gennaio 2018. Fu la giunta regionale che presiedevo a vedersi riconosciuti ben 1702 ettari rispetto ai 986 previsti inizialmente, grazie al lavoro sinergico in sede di Conferenza unificata.

La Film commission. Altro caso in cui Marsilio si prende meriti che non gli appartengono: la struttura è stata creata con legge regionale n. 53 del 20 novembre 2017, durante la passata consiliatura. Sono passati sei lunghi anni da quel giorno e non si è ancora visto nulla di concreto.

Risorse. Va ricordato allo smemorato di Roma Capitale che la giunta regionale che ho presieduto ha distribuito fondi per complessivi 2.830.376.379,01 euro. E a proposito del Masterplan del 2016 (ben 77 interventi previsti grazie a 1,5 miliardi di euro) ci dica che fine hanno fatto le risorse programmate per l’ex Manicomio di Teramo, per Passolanciano o per la Mare-monti, e soprattutto ci dica se intende ripristinarle.

In sintesi, il discorso del presidente romano è ricco solo di fantasia e di amnesie. Si informi meglio la prossima volta, magari riuscirà a dire una cosa giusta su una regione che (il condizionale è d’obbligo) dovrebbe conoscere. Quanto al suggerimento di sicuro costosissimo della Mirus sull’espressione abruzzese “frechet”, bisogna evitare a tutti i costi che si trasformi in “frechetev”.
Vigileremo anche su questo oltre che sui costi dei richiamati suggerimenti e suggeritori!

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