Il centrodestra abruzzese nelle sue varie espressioni territoriali ricorda la trilogia calviniana intitolata “I nostri antenati”.

Al Comune di Pescara è stato bandito un concorso per dirigente del settore tecnico che si è risolto con la bocciatura di tutti i candidati: è stato quindi creato il Cavaliere inesistente.

Alla TUA c’è invece il Visconte dimezzato: Enrico Dolfi, assunto dalla giunta Marsilio quale direttore della divisione ferroviaria con una selezione nella quale fantasiosamente non si prevedeva la laurea in ingegneria; adesso è diventato esperto tecnico del presidente. Dunque dovrà dividersi tra due compiti impietosamente impegnativi.

Per l’ultimo personaggio della trilogia – il Barone rampante – era pronto un posto da direttore generale della SAGA: ma non essendoci un Francesco Baracca né un Manfred von Richthofen fra i candidati al ruolo, la selezione si è conclusa con un nulla di fatto, provocando le ire dell’Enac che adesso minaccia la revoca della concessione aeroportuale.

Vorrei sinceramente aiutare il presidente in scadenza della Regione e i suoi amici negli enti locali a trovare figure adatte per i vertici delle amministrazioni da loro dirette. Sto pensando di far dire una messa, magari nel santuario di San Gabriele (che è il patrono d’Abruzzo) affinché una sacra ispirazione possa illuminare le menti di costoro.

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