«I miei complimenti a Pescara, che è riuscita a vaccinare più di tremilaseicento persone al giorno. Sono numeri da grande città». L’elogio è arrivato direttamente dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel corso del suo intervento in occasione del convegno “La gestione dei grandi eventi nello spazio urbano”, organizzato da Quale città, e in particolare modo dal presidente della commissione Bilancio in Senato, Luciano D’Alfonso. E il ministro, ieri, nella piazza Ettore Troilo, ha voluto anche rilanciare per una ripartenza immediata del Paese. Il ritmo sostenuto da Pescara per quanto riguarda le somministrazioni, per Lamorgese è il segnale che «ci dà speranza per il futuro. E visto che a novembre ci sarà un altro convegno organizzato dal senatore D’Alfonso, ci auguriamo che l’evento sarà ancora più grande: dipenderà dall’andamento del piano della vaccinazione, già oggi andato benissimo». Un ringraziamento del ministro rivolto a tutti coloro che hanno contribuito al successo della profilassi in città. «Il valore aggiunto di questo territorio è l’aver fatto squadra – ha aggiunto – infatti nessuno deve fare il primo della classe e occorre che ciascuno faccia bene il proprio lavoro. Per gli amministratori, è necessario che i cittadini li riconoscano come una collettività dentro alla collettività». Un evento “evenemenziale”, lo avrebbe definito il filosofo Lévinas, quello di ieri, in quanto evento molto partecipato, in un momento ancora di crisi emergenziale, che ha parlato di organizzazione di eventi. Sul palco, per questo, si sono succeduti esperti del settore, sia dal punto di vista dell’ordine pubblico, sia architettonico. Una ripresa della vivacità delle città, anche nelle parole del Capo della Polizia, il prefetto Lamberto Giannini. «Dobbiamo tornare alla piena socialità», ha insistito, ricordando la professionalità della Polizia di Stato in questo periodo di pandemia, nella gestione degli eventi. «E dobbiamo sempre contemperare le esigenze di tutti, garantendo la vivibilità dei cittadini con sicurezza e il diritto al dissenso e nel contempo l’incolumità pubblica».
D’Alfonso, invece, si è rifatto alla filosofia, richiamando la “cavallinità” di cui parla Antistene di Atene, da applicare alla città. Un richiamo dunque a chiamare le cose col proprio nome, perché «una città senza eventi, non fa la città», osservando che nell’amministrazione della “polis” e nell’organizzazione di eventi «le norme devono essere chiare», riportando anche esempi di sindaci indagati per eventi pubblici in cui non erano direttamente coinvolti. Un tema caro anche al ministro Lamorgese, secondo il quale «non è possibile che un sindaco venga condannato perché un bambino si è schiacciato un dito nella porta a scuola». Tanto che il ministro dell’Interno ha anche fatto sapere che si sta lavorando ad un «Testo unico per gli enti locali per fare sistema».
Tra gli altri interventi, quello del sindaco Masci, che ha rievocato il concerto dei parchi, nel 1996, con Sting, nelle aree di risulta, «quando riuscimmo a far defluire 100 mila persone in mezz’ora», e quello di Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci, la quale ha esortato, proprio per incentivare l’organizzazione di eventi, ad «investimenti sui Comuni». Tra gli intervenuti, ieri, anche per sottolineare quel collante religioso necessario per ogni comunità, il cardinale Mauro Gambetti, nell’appuntamento moderato dal rettore emerito dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, ed esperti di architettura come Paolo Fusero, dell’Università Chieti-Pescara.

Vito De Luca

Il mio intervento al confronto culturale sul tema “Quale Città. Giornate particolari. La gestione dei Grandi Eventi nello Spazio Urbano” in Piazza Ettore Troilo, a Pescara

La gestione dei grandi eventi nello spazio urbano – Pescara ( Parte 1^ )




La gestione dei grandi eventi nello spazio urbano – Pescara ( 2^ parte )

Dal quotidiano Il Centro

Dal quotidiano Il Messaggero

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