Mercoledì 7 febbraio la premier Giorgia Meloni sarà a L’Aquila per firmare l’Accordo per lo sviluppo e la coesione con la Regione Abruzzo, riguardante i fondi del ciclo 2021-2027.
Avete letto bene: queste risorse in giacenza vengono comunicate alla Regione a 33 giorni dalle elezioni e, soprattutto, dopo tre anni dall’inizio del ciclo di programmazione.
Al di là del chiaro tenore elettorale dell’evento, questo significa che l’ente non riuscirà a investire progettualmente i fondi assegnati – si dovrebbero allocare e rendicontare tutti i soldi in 4 anni invece di 7 – con il rischio concreto della inadeguatezza degli obiettivi o della spesa a casaccio per mere ragioni di contabilità.
Giova ricordare che, durante la precedente consiliatura regionale (2014-2019), riuscimmo a ottenere i fondi in appena 23 mesi: la giunta che presiedevo si insediò il 18 giugno 2014 e la firma con il presidente del Consiglio Matteo Renzi fu apposta a L’Aquila il 17 maggio 2016.
Con queste premesse, Marsilio dovrebbe evitare di organizzare parate di regime a un mese dalle elezioni per ostentare risultati che sarebbero arrivati anche se al suo posto ci fosse stato un robot guidato dall’Intelligenza Artificiale: qualcuno potrebbe non accorgersi della differenza.
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