Questa mattina ho pubblicato un video sui miei social ponendo 10 domande al presidente in scadenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio:


1) Presidente lei è prossimo alla scadenza. Durante la sua Giunta regionale purtroppo c’è stato anche un suicidio, riconducibile un po’ alle vicende della sanità, un po’ alla ricerca del potere politico. Secondo lei perché è accaduto durante la sua legislatura?


2) La macchina carica di doni di cui si è letto sui giornali, partita da Pescara verso Roma, a chi era destinata? Lei ne sa qualcosa visto che è stato interrogato come persona informata sui fatti?


3) Come mai ha preteso così ardentemente di riaprire le Naiadi facendo persino un tuffo degno della memoria del ventennio? Che voleva significare con quel gesto? Voleva dimostrare affetto verso Pescara o pretesa di incassare il consenso attraverso quella riapertura?


4) Lei ha dichiarato che è contro i project financing, eppure il suo partito approva leggi per estendere l’opportunità dei project. Sul punto come spiega il cattivo pensiero che si sta diffondendo che la procedura realizzativa complessa e innovativa di Vasto sia addirittura già prenotata? Insomma: l’ospedale di Vasto è libero o no?


5) La sua candidatura ha riempito un vuoto, o piuttosto ha causato un vuoto? Insomma, perché si è quasi auto-ricandidato nonostante la sua abruzzesità sospesa e una regione con oltre 1 milione e 100 mila abruzzesi in esercizio attivo?


6) Che giudizio dà del suo governo regionale dal punto di vista della sanità, delle infrastrutture e della vitalità delle imprese? A titolo di esempio: che giudizio dà delle parole messe in circolazione da parte di un suo ex assessore regionale che ha avuto la stravaganza mentale di affermare che il Covid avrebbe avvantaggiato il turismo abruzzese? Secondo lei come si può rintracciare il senso di parole così dissociate dalla realtà?


7) Come spiega che ogni due per tre c’è una deliberazione in Consiglio regionale che assegna risorse a pioggia per accaparrare consenso, se non addirittura, preferenze personalissime? Che ha da rispondere sul punto? L’ultima volta questa prassi ha provocato la bellezza di 22 milioni di euro irripetibili di contributi regionali erogati ad personam. Qual era la necessità di farlo?

8) Quando disse che l’Abruzzo disponeva di tre mari che voleva dire? Voleva evocare i tre porti classificati o la stanchezza suscitata dai viaggi quotidiani Roma-L’Aquila ha spintonato la sua volontà di espressione verso l’incomprensibile e l’irreale?


9) Il comunicatore Dolfi, plenipotenziario in materia di acquisti ferroviari, sembra quasi un sostituto d’imposta del dipartimento trasporti della Regione: è il suo passato in Bombardier che lo rende attraente o è la sua formazione in scienze della comunicazione a farlo irresistibile?


10) Il lago di Bomba per l’Abruzzo è collocazione turistica, approvvigionamento idrico e giacimento di identità. Per la sua agenda cosa rappresenta? Lo sa che ci sono dei suoi suggeritori che si sono ficcati nei rapporti telefonici attorno al destino del Lago di Bomba per avere consulenze con appunti contrattuali concepiti in americano? Quanti sono i gaudenti che in ragione di pattinaggi telefonici regionalisti conquistano consulenze à gogo?
Queste sono domande che aiutano la Regione, la pubblica opinione in regione e la democrazia nella nostra regione dopo questi 58 mesi da rendere discutibili e discussi.

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