Il 15 febbraio scorso ho presentato un’interrogazione in merito allo stabilimento Sevel, oggi FCA Italy, facente parte del gruppo Stellantis, situato nel nucleo industriale della Val di Sangro.

L’atto di sindacato ispettivo è rivolto al Ministro delle imprese e del made in Italy e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere quali iniziative i Ministri interrogati, per quanto di competenza, intendano adottare affinché sia garantita la competitività, la produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento ex Sevel di Atessa nonché se si intenda istituire, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, un tavolo di confronto permanente, con il coinvolgimento di Stellantis, delle rappresentanze sindacali, delle imprese dell’indotto e delle istituzioni locali, che affronti e risolva le problematiche dello stabilimento ex Sevel e delle imprese dell’indotto presenti nel territorio”; infine “se, in raccordo con la Regione Abruzzo, si intenda attivare percorsi di ammodernamento delle imprese dell’indotto legate al settore dell’automotive con l’obiettivo di valorizzare le professionalità acquisite, favorire la riconversione delle produzioni verso la transizione ecologica e una maggiore apertura al mercato delle forniture in luogo della mono-committenza.

Nel testo del documento ricordo che lo stabilimento nel 2021 ospitava oltre 6.000 dipendenti. Lo scorso anno circa mille lavoratori somministrati non sono stati confermati alla scadenza del contratto di lavoro. Ulteriori dipendenti stanno, inoltre, ricevendo offerte da parte dell’azienda come incentivo all’esodo.

Non solo: dal 2019 il gruppo Stellantis ha avviato la produzione degli stessi veicoli prodotti nello stabilimento ex Sevel anche nell’ex stabilimento Opel di Gliwice in Polonia. Quest’ultimo è stato ristrutturato per la nuova produzione ed è altamente automatizzato con una capacità produttiva di circa 107.000 furgoni l’anno. Lo stabilimento polacco, oltre a sottrarre la produzione dello stabilimento della Val di Sangro, apre un processo di competizione sia per gli aiuti dello Stato polacco sia per il basso costo di produzione favorito dall’utilizzo di tecnologie di ultima generazione. Nessuna ristrutturazione, al contrario, è stata finora prevista per lo stabilimento ex Sevel, i cui impianti risalgono al 2000. Il risultato è che la produzione dello stabilimento ex Sevel, prima della pandemia, si attestava intorno ai 300.000 furgoni, di cui il 55 per cento a marchio FCA e il 45 per cento a marchio PSA. Ora la produzione prevista si dovrebbe attestare intorno ai 250.000 furgoni” anche se l’anno scorso se ne sono prodotti soltanto 206.000.

Nonostante l’accordo fatto con la Toyota per la produzione di nuovi furgoni, la situazione produttiva per il 2023 sembra essere simile a quella del 2022 per lo stabilimento di Atessa, mentre per lo stabilimento di Gliwice sembrerebbe profilarsi un aumento i volumi produttivi. I volumi Toyota non garantiranno un sensibile aumento delle produzioni, pertanto, sembra che anche per il 2023 i volumi si attesteranno sotto i 250.000 furgoni previsti. Desta preoccupazione il fatto che Stellantis per far fronte a questa situazione produttiva sta pensando di internalizzare alcune attività, spostando il problema occupazionale verso le imprese dell’indotto, che risultano essere una realtà di fondamentale importanza per il territorio della Val di Sangro.

Ci troviamo di fronte a un quadro preoccupante: tra il 2019 e il 2022 in Abruzzo c’è stata una contrazione dell’export quantificabile in oltre il 30%, mentre in Piemonte ed Emilia-Romagna l’aumento è stato rispettivamente del 43% e del 40%. Il settore dell’automotive rappresenta uno dei settori maggiormente strategici per l’economia nazionale e abruzzese, oltre che per l’area industriale della Val di Sangro con il relativo indotto produttivo, dobbiamo operare con tutti i mezzi a nostra disposizione affinché venga salvaguardato e potenziato.

La risposta della Sottosegretaria di Stato per le Imprese e il made in Italy, Fausta Bergamotto

Grazie Presidente, grazie onorevole interrogante. Con l’atto in parola si chiede di conoscere quali
iniziative il Governo intenda adottare a presidio della competitività, della produzione e del
mantenimento dei livelli occupazionali dello stabilimento ex Sevel di Atessa, di fondamentale
importanza per il territorio della regione Abruzzo. In proposito, sottolineo che in data 14 febbraio
scorso si è tenuto, presso la sede del Ministero per le imprese e il made in Italy un tavolo di
confronto tra il Governo, Stellantis e le organizzazioni sindacali. I lavori del citato incontro hanno
riguardato, come auspicato anche dall’onorevole interrogante, la verifica del piano industriale Dare
Forward 2030 di Stellantis, in Italia e all’estero, e i temi dello sviluppo, del rilancio e della
salvaguardia dei livelli occupazionali dello stabilimento Sevel di Atessa.
I temi in discussione sono numerosi, complessi e di grande portata. Essi si innestano su uno
scenario in cui il comparto automotive registra ancora difficoltà nell’approvvigionamento delle
materie prime, microchip e semiconduttori, e una domanda ancora debole di auto elettriche sul
mercato italiano. Come è stato ribadito in quella sede dal Ministro Urso, il Governo mira, da una
parte, alla rinegoziazione presso le istituzioni europee di condizioni migliori e funzionali ad
accompagnare la riconversione industriale in tempi e modalità che consentano di garantire la
sostenibilità occupazionale e sociale in modo progressivo e che non strangoli il comparto
produttivo; dall’altra, questo Governo si sta preoccupando di creare le migliori condizioni
infrastrutturali, strutturali e di mercato adatte a stimolare la ricerca, lo sviluppo e l’attrazione degli
investimenti, per mantenere la produzione in Italia.
A questo proposito, occorre garantire il principio di neutralità tecnologica e riformulare gli incentivi a
sostegno della domanda in questo settore. Gli incentivi, infatti, devono aiutare soprattutto a
salvaguardare la produzione italiana e contribuire a creare un volano per l’economia, con effetti
positivi sul territorio nazionale in termini di sviluppo, ricadute produttive e occupazionali. È altresì
necessario che, a monte della filiera automotive, si implementino gli investimenti nella rete
infrastrutturale di ricarica in Italia e si incentivi lo sviluppo di aziende per l’autoproduzione di
energia.
Da parte sua, Stellantis ha confermato il ruolo di leadership della Sevel di Atessa nella Business
Unit dei veicoli commerciali con la piattaforma del Ducato, ampliando la produzione con
il brand Opel e con l’accordo per la produzione di veicoli commerciali Toyota. Il Ministro Urso, in
occasione del tavolo, ha dunque confermato la piena attenzione che il Governo riserva al
settore automotive e il ruolo centrale delle aziende italiane per la filiera nazionale.
Obiettivi prioritari dell’Esecutivo sono il rilancio della produzione nazionale, l’innovazione
tecnologica e la tutela dell’occupazione. Per questo motivo, presso il Ministero delle Imprese e
del made in Italy, è stato altresì istituito un tavolo permanente sull’automotive – con aggiornamento
periodico – che coinvolge tutti gli operatori del settore.
Per affrontare la difficile congiuntura, si ribadisce anche in questa sede che un confronto continuo
tra le parti coinvolte e i loro rappresentanti sarà utile a tutti per verificare gli sviluppi degli
investimenti e le ricadute sul sistema industriale ed in questo contesto verrà sicuramente avviato
un raccordo con la regione Abruzzo per le imprese dell’indotto legate al territorio. L’impegno del
Governo avverrà, dunque, con continuità operativa e temporale, con la più stretta condivisione
degli obiettivi con le parti coinvolte e in modo coordinato, in ciascuno dei comparti e dei tavoli
sopramenzionati.


LA MIA RISPOSTA


LUCIANO D’ALFONSO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Do contezza della consapevolezza del
Sottosegretario che ha risposto, perché ne conosco il radicamento territoriale, è abruzzese come
me, quindi, ho visto uno sforzo di volontà nel descrivere fotograficamente la situazione. Il punto
che manca, per il quale intervengo e utilizzo questo tempo, è mettere proprio i termini all’interno di
un’agenda che precisi le cose da fare.
Voglio ricordare all’Aula, allo spirito anche deliberativo di quest’Aula, che il sito industriale di Atessa
è grande parte del PIL della regione Abruzzo, parliamo di una capacità di assorbimento di forza
lavoro tra diretti ed indiretti sulle 30 mila unità. La maggior parte della ricchezza economica, della
capacità di attrattiva, dell’affidabilità economica dell’Abruzzo e di questo rettangolo che vede
l’Abruzzo al centro deriva e coincide proprio con il sito produttivo di Atessa, ex FIAT, attuale
Stellantis.
Quali sono gli elementi negativi che noi dobbiamo fronteggiare con adeguatezza e appropriatezza?
Abbiamo perso 1.000 unità di lavoro, tra prima della pandemia e dopo, e questo fa riferimento alla
perdita di un certo numero di unità produttive, dal punto di vista del tempo annuo. Noi avevamo
circa 300.000 furgoni l’anno, siamo scesi, dopo la pandemia, a meno di 250.000 furgoni annui. Noi
sappiamo che c’è una competizione anche nello scenario internazionale con la Polonia.
Allora, quali sono le misure che noi dobbiamo mettere in esercizio? Il tavolo permanente che
chiami a sé il Ministero delle Imprese e del made in Italy, le rappresentanze sindacali, le
rappresentanze delle imprese e dell’indotto, che tanta ricchezza attrattiva hanno rappresentato, gli
enti locali e negli enti locali noi dobbiamo metterci potentemente, oltre alla regione, anche i
comuni, e dobbiamo concepire, riconcepire e ricoltivare quello che si chiama lo strumento del
Contratto istituzionale di sviluppo, che faciliti l’adeguatezza infrastrutturale tradizionale, la viabilità,
che riesca a cucire il mare Adriatico con il Tirreno, che va a servire proprio Atessa. Ci sono 190
milioni di euro in giacenza che devono produrre il completamento del cantiere. Lo chiese anche
Marchionne, quando ricevette il riconoscimento dalla regione Abruzzo.
Ancora, la copertura digitale 4G, la copertura dell’energia elettrica industriale, come chiede il
fabbisogno produttivo di quell’azienda, e, poi, l’autosufficienza energetica, in maniera tale che ci
possa essere, in un tempo dato, la neutralità energetica, l’investimento tecnologico, per farle
recuperare terreno rispetto agli sfidanti del circuito internazionale.
Allora, mettiamo in agenda le intenzioni, le preoccupazioni, la consapevolezza, ma anche le date
degli investimenti, le risorse. Facciamo in modo che nei piani riguardanti il potenziamento
produttivo ci siano le risorse finanziarie.
Cara Sottosegretaria, io conosco, come ho detto prima, la sua appartenenza territoriale, noi
dovremmo immaginare un documento impegnativo a valenza istituzionale, a valenza normativa,
amministrativa, che abbia dentro di sé anche le risorse finanziarie. Siamo nei pressi del tempo nel
quale stabiliremo il DEF e gli obiettivi del DEF: sull’automotive facciamo in modo che ci sia
appropriatezza di strumenti. Non siamo chiamati a fare convegnistica, siamo chiamati ad essere
decisori e decisione vuol dire collocazione di risorse. Io su questo faccio affidamento anche sulla
sua “abruzzesità” istituzionale.

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