ERMINI: “IMPEGNARSI TUTTI PER RECUPERARE LA FIDUCIA DEI CITTADINI: PIÙ ETICA PROFESSIONALE DA MAGISTRATURA, POLIZIA GIUDIZIARIA, STAMPA E POLITICA”
Il Vicepresidente del CSM David Ermini è intervenuto ieri pomeriggio al tribunale di Pescara, nell’aula “Emilio Alessandrini” che, a partire dalle 17, ha ospitato l’evento nazionale “Le indagini preliminari , le paure di ogni cittadino e la soluzione scritta dell’art. 358 c.p.p.” che ho voluto promuovere con l’Associazione 358. Sono estremamente soddisfatto sia per la grande partecipazione di pubblico che per l’esito del confronto che, al termine delle due ore di dibattito, ho definito davvero utile per condividere una preziosa agenda di valutazioni e, speriamo, anche di riforme possibili perché i cittadini, come auspicato dal presidente Mattarella, possano nutrire verso la giustizia e l’ordine giudiziario fiducia e non paura o diffidenza.
“Consolidare le consapevolezze per accertare la verità e contenere il verosimile” è stato il sottotitolo dell’evento che ha voluto sollevare l’attenzione sul tema della corretta attivazione e conduzione del procedimento penale che deve tendere all’emersione della verità, senza inutili spargimenti di dolore e di perdita di dignità. Nella lunga e delicatissima fase pre-processuale, troppe volte compare la paura che è il contrario della fiducia. È vero che spesso a valle del procedimento arriva il proscioglimento – ho sottolineato – ma che succede ad esempio sul web? Che la sentenza di assoluzione dura 48 ore, invece il materiale documentale delle indagini preliminari non scompare mai dalla rete. E procura altro male difficilmente medicabile, ad esempio il rating bancario dell’indagato resta compromesso anche se alla fine il giudice del dibattimento lo assolve. Ho voluto, poi, accennare alla riforma Cartabia in corso e alla mia proposta di legge che prevede l’obbligo di videoregistrare le delicatissime S.i.t. condotte dalla polizia giudiziaria, le sommarie informazioni testimoniali, in modo da limitare al massimo i rischi, per così dire, di deragliamento dal cosiddetto “doppio binario” investigativo su cui scorrono le indagini preliminari, condotte dal p.m., ma anche gestite in autonomia dagli organi di polizia giudiziaria che, testualmente, non sono coinvolte dal raggio garantista dell’art.358.
L’intervento del Vicepresidente del Csm Ermini ha tracciato la rotta di navigazione per la giustizia giusta e proporzionata: “Se noi creiamo un’etica dei comportamenti complessiva nei rapporti fra Stato e cittadino probabilmente tornerà a esserci più fiducia al posto della paura: tutti devono fare la loro parte, i magistrati inquirenti, la p.g., e anche la Stampa: non è possibile che le indagini preliminari vengano ancora comunicate e recepite come sentenze di colpevolezza quando si tratta solo di una ipotesi di reato tutta ancora da verificare. Ovviamente il mio richiamo all’etica vale anche per la politica”, ha sottolineato Ermini auspicando la capacità dello Stato di dare risposte che siano efficaci ed effettive: “Purtroppo – ha aggiunto – il tema della giustizia sembra che sia sempre intoccabile anche in un momento in cui c’è una maggioranza di governo al 80% dei voti in Parlamento il tema della giustizia è sempre divisivo. Speriamo davvero che non lo sia anche stavolta”.