Per la vertenza SEVEL occorre facilitare tutti gli strumenti che sono previsti dall’ordinamento. Strumenti di semplificazione dal punto di vista amministrativo; strumenti di copertura dal punto di vista del credito: noi abbiamo misure come il capitale destinato, le coperture di garanzia di SACE; abbiamo la possibilità di dare corpo alla ZES con tutte le ulteriori semplificazioni e flessibilità che ne derivano.
Serve aprire un ulteriore dialogo riuscito con Bruxelles per evitare che il principio di concorrenza colpisca la volontà di reazione, di questo sito produttivo fondamentale, nei confronti della crisi. Ce la possiamo fare se mettiamo insieme tutti i livelli: Comuni, Provincia, Regione, Parlamentari dello Stato membro Italia e poi al tavolo di Bruxelles per far valere lo specifico di questo polo produttivo FIAT-SEVEL-STELLANTIS, in maniera tale da non essere colti di sorpresa nei confronti dello svelamento, previsto per fine dicembre, del piano completo di attività riferite a questo sito.
È vero! spaventano le zone grigie, dove le regole della parità di opportunità sembrano premiare alcuni siti entrati da poco, dal punto di vista nazionale, nello spazio europeo. Noi dobbiamo far valere la potenza, non solo economica, di questo straordinario luogo di produzione di ricchezza, che è il comparto dell’Automotive e di questo distretto industriale straordinariamente riuscito quanto a ricaduta occupazionale e a compenetrazione con altri settori. Serve sottoporre a tutela tutto questo, prevedendo in anticipo quello che potrà servire domani e dopodomani.
Dobbiamo avere in mente tutti, come ho già detto, che questo insediamento non è importante solo come capacità di reddito, di PIL, di posti di lavoro e di vitalità del territori, ma anche come sostituto degli abitanti che non abbiamo e che occorrono nei tavoli nazionali di valutazione degli investimenti infrastrutturali.
Con questo spirito sono venuto in questa riunione, con questi straordinari 52 sindaci, per assumere impegni e dare corpo da subito alla ZES, alle zone a logistica semplificata, alle zone a burocrazia zero e anche ad una realtà doganale che premi ed incentivi ciò che si produce qui e deve prendere la direzione del mondo. Abbiamo stimolato Ferrovie ed ANAS a completare i piani di copertura per la grande trasportistica.
Ce la possiamo fare, come hanno fatto altri Paesi europei, se ci mettiamo insieme!

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