Cassa Depositi e Prestiti sta per acquistare il 100 per cento della Società Autostrade per l’Italia S.p.A. con un indennizzo sopravvalutato di alcune centinaia di milioni di euro? E’ quanto chiedo in sostanza con un’interrogazione rivolta al ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini e sottoscritta anche dai senatori dem Astorre, Cerno, Fedeli, Ferrazzi, Laus, Pinotti, Pittella Rojc e Taricco.
Da notizie di stampa emerge che la proposta del 31 marzo formulata dal consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti per l’acquisto al 100 per cento della Società Autostrade per l’Italia S.p.A., oltre alla valutazione della società stimato in 9,1 miliardi di euro, si fonda sul presupposto del riconoscimento in favore degli azionisti di Atlantia dei ristori per i minori introiti causa Covid di circa 400 milioni. L’importo complessivo dell’indennizzo da riconoscere al Concessionario sarebbe dunque di circa 9,5 miliardi di euro, al netto dell’indebitamento finanziario netto di 8,8 miliardi da bilancio 2020 del Concessionario.
Tuttavia, sulla base di simulazioni che ho effettuato per il periodo 2021-2038, applicando i criteri di cui all’articolo 9-bis della Convenzione unica tra il concedente Anas Spa e il concessionario Autostrade per l’Italia S.p.A. emergerebbe un importo dell’indennizzo pari a circa 7,8 miliardi di euro, sempre al netto dell’indebitamento. Considerata l’enorme differenza tra la cifra riconosciuta da Cdp e quella da me effettuata, pari a circa 1,7 miliardi di euro di risorse pubbliche, chiedo al ministro di sapere quali atti siano stati posti in essere per quantificare con certezza l’indennizzo effettivamente spettante al Concessionario e se si intenda procedere a una verifica di tutta la documentazione.

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