Oggi pomeriggio il presidente in scadenza della Regione andrà a “presenziare” alla firma del contratto di consegna dei lavori tra il Comune di Ortona e l’impresa aggiudicataria dell’appalto per il dragaggio dei fondali del porto.
Più che farsi vedere, il governatore romano dovrebbe andare a nascondersi: la sua azione amministrativa ha impiegato 5 anni per avviare un’opera che aveva soltanto bisogno di un minimo di attenzione per essere accompagnata velocemente alla conclusione. E invece la Regione targata centrodestra ci ha messo 59 lunghissimi mesi per far partire i lavori che – guarda caso – vengono battezzati a 61 giorni dalle elezioni, in piena campagna elettorale.

Ma soprattutto, al presidente in scadenza della Regione va ricordato – semmai lo avesse dimenticato – che quell’intervento è stato concepito e finanziato dalla giunta regionale che ho presieduto. Infatti la vicenda è iniziata nel 2016 allorché la Regione Abruzzo, con delibera di giunta n. 229 del 19 aprile, nell’ambito del Masterplan Abruzzo – Patto per il Sud, ha approvato la strategia di interventi operativi verificati su base progettuale per lo sviluppo e la crescita della regione, con la quale sono stati finanziati l’escavazione e l’approfondimento dei fondali del bacino portuale di Ortona per 9,4 milioni di euro.
In sintesi: la giunta regionale di centrosinistra ci ha messo idee e soldi, quella di centrodestra distrazione e passerelle.

Dunque l’uso del verbo “presenziare” riferito alla sortita odierna del presidente in scadenza è quanto mai adatto: egli si limita a fare presenza, non potendo vantare alcun merito in questa vicenda se non la vergogna del disinteresse.

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