IL TRISTE DESTINO DI UN’INFRASTRUTTURA NELL’ERA DI MARSILIO

Mentre Ryanair annuncia i voli della stagione invernale dall’aeroporto di Ancona con la novità del collegamento per Catania e un aumento del 13% delle frequenze rispetto all’anno scorso, l’aeroporto di Pescara festeggia tristemente il suo quindicesimo mese senza un direttore generale: è dal 15 luglio 2022 che manca questa figura, fondamentale per il funzionamento e lo sviluppo di uno scalo aereo.
Si tratta di un’assenza che pesa e che si ripercuote negativamente sulla collocazione dell’Abruzzo nel mercato delle tratte nazionali e internazionali. Il colmo è che lo scalo marchigiano sta vivendo una stagione felice proprio grazie ad un manager di origini abruzzesi, Alexander D’Orsogna, mentre alla Regione Abruzzo ormai non resta che affidarsi a “Chi l’ha visto?” per reperire una professionalità così peculiare.
Queste sono soltanto le prime avvisaglie di quanto accadrà in futuro se non verrà corretta la bozza del Piano Nazionale degli Aeroporti, che vede il “Raffaello Sanzio” di Ancona come nodo strategico della Rete Centrale (di cui fanno parte anche Pescara e Perugia). Una beffa clamorosa, se consideriamo che lo scalo abruzzese ha sempre fatto registrare un numero maggiore di passeggeri in transito rispetto a quello marchigiano. Ma anche il segnale che, a livello politico, questa Regione conta come il due di coppe.
Apprendiamo oggi che il presidente in scadenza Marsilio ha un sogno: scalare il Gran Sasso. Ci sembra una buona idea: dalla vetta del Corno Grande potrà fare ciao ciao agli aerei che passano. Partendo da Ancona, ovviamente.

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