In un’intervista all’Ansa, il presidente della Saga (la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo) Vittorio Catone mette a nudo la verità sullo scalo aereo. Questi i passaggi più eloquenti del suo ragionamento:

“la contribuzione regionale si è ridotta”: la conferma che la Regione targata Marsilio si disinteressa dello scalo pescarese, e non è un caso se nel 2022 solo Cuneo, Forlì, Rimini e Treviso hanno ricevuto meno fondi regionali dell’aeroporto d’Abruzzo (appena 2 milioni); come se non bastasse, quest’anno la cifra si è ulteriormente abbassata (881.339 euro).
“la realtà e il mercato non sono dalla nostra parte”: un’esplicita ammissione di impotenza, peggiorata dal fatto che l’aeroporto d’Abruzzo attende la nomina di un direttore generale da 14 mesi, ed è ovvio che questa circostanza non depone a favore del buon nome dell’infrastruttura e della Regione che ne è l’azionista praticamente unico (a proposito, ci piacerebbe vedere i nomi di coloro che non sono stati ritenuti idonei nel primo bando. Suggerisco nuovamente di fare a estrazione, scegliendo in anticipo il nome del fortunato).
“lasceremo impostati tutti i cantieri del Masterplan, compresa la pista”: il Masterplan varato nel 2017 dalla giunta regionale che ho presieduto attende ancora di vedere germogliare i suoi frutti. Sono passati 6 anni e le risorse sono disponibili: cosa si sta aspettando?

Sarà interessante vedere se e come reagiranno i cantori di peana della giunta regionale in scadenza. Smentiranno le parole del presidente di Saga da loro stessi nominato? Diranno che ha avuto una svolta alcolica? O finalmente capiranno che devono smettere di baloccarsi tra distrazione e disinteresse?

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