1) Ben 61 mesi dopo il 14 luglio 2018, i fiduciari della Regione attuale, forse alla presenza del presidente, lo scorso 2 agosto hanno effettuato un sopralluogo per assumere l’impegno a verificare la possibilità dell’interramento del tracciato ferroviario all’altezza di San Giovanni Teatino.
2) RFI nella sua persona giuridica, economica e tecnica ha già fatto l’approfondimento richiesto nuovamente. Nel luglio 2018 l’A.D. di RFI Maurizio Gentile, moralmente vincolato alle ragioni dell’Abruzzo, aveva individuato quattro criticità rilevantissime da riconoscere, verificare e superare:
a) gli spazi alle imboccature del tracciato sotterraneo (che necessitano di pendenze ben precise);
b) la presenza e la profondità di eventuali falde acquifere;
c) lo spostamento eventuale dei servizi e dei sottoservizi presenti nel sottosuolo e nel tracciato di interesse;
d) il dirottamento del traffico ferroviario durante i lavori di interramento.
3) Approfondire tecnicamente un tracciato ferroviario non segue né la moda (che con il tempo può cambiare) né la sensibilità alle pressioni sempre legittime, perché parliamo di realizzare strutture ferroviarie assoggettate a rigorosissime regole tecniche di rango nazionale ed europeo, sottoposte poi a una validazione finale ad opera di ANSFISA, l’agenzia nazionale di sicurezza delle infrastrutture.
4) Bene fanno gli amministratori di San Giovanni Teatino a chiedere correttivi ma deve essere chiaro che niente nel campo delle opere ferroviarie assomiglia a un comunicato stampa, a un convegno o a una porzione di spettacolo.
5) Poiché non siamo usciti dalla Scuola Radio Elettra, sappiamo leggere le carte attuali e passate. Il verbale di intesa significa solo intesa verbale, ancorché vergata con belle firme inchiostranti. Invocare la categoria della gara d’appalto, ancorché con timidezza, per fortuna solo nel comunicato stampa di accompagnamento del galeotto verbale d’intesa, significa aver sepolto tutta la gravità progettuale, tecnica, amministrativa e finanziaria di un’ambizione infrastrutturale di tale fatta.
6) Sono in possesso di una notizia in via esclusiva: laddove si facesse la gara d’appalto, conosco i partecipanti e forse anche i vincitori. Tra i partecipanti vedo bene Pomilio Blumm e Mirus. Anticipo che coltivo interesse personale diretto a partecipare alla gara, poiché so bene di quale appalto si tratterà: quello per la realizzazione di un convegno. Altro non può nascere da questo verbale d’intesa. Detto questo, oggi stesso scriverò all’avvocato Vittorio Ruggeri, che tutela cittadini e consumatori, affinché accetti regolare incarico per evitare che i cittadini di San Giovanni Teatino siano raggirati, ingannati e circondati.
7) Le infrastrutture sono una cosa seria e siccome Dolfi è gradevole, educato e corretto, e si è limitato a fare un’intesa verbale, non dobbiamo costringerlo a spintonarsi fino al dirupo delle bugie imperdonabili. Va anche ricordato che prima dell’intesa verbale esisteva soltanto l’Intesa Cordiale – firmata nel 1904 da Francia e Gran Bretagna – ma in quel caso gli scopi dell’iniziativa furono effettivamente efficaci.
8) La campagna elettorale ammette tutto, ma non bugie sulle infrastrutture ferroviarie perché, nella malaugurata ipotesi che Italfer e RFI accettassero alcolicamente di movimentare delle carte in nome e per conto di un cantiere ingannatore di questa portata, potrebbero accadere disastri.
Anche se non se ne è mai occupato, dico a Marsilio in questi ultimi cento giorni di farsi una cura di ferro dedicata alla conoscenza delle infrastrutture. Lasciamo fuori dalla campagna elettorale i tracciati ferroviari.