Ennesimo atto di arroganza della giunta comunale in scadenza a Pescara, che in via della Fornace Bizzarri – dopo aver progettato un asilo nido su un parco – ora ne sta lasciando morire le piante privandole di irrigazione; tutto questo con una sentenza del Consiglio di Stato ancora pendente.
E’ inusitata la prepotenza con cui da Palazzo di città viene portata avanti un’azione contro l’ambiente proprio in una zona nella quale ci sarebbe più bisogno di verde, ma soprattutto è doloroso dover constatare quanta protervia vi sia da parte di chi governa il Comune nell’andare contro le richieste dei suoi abitanti.
Questa amministrazione verrà ricordata in futuro come quella più distante e odiosa nei confronti dei cittadini, quasi un ritorno all’assolutismo, allorché la corte decideva e i sudditi dovevano subire in silenzio. Ma si ricordi che la monarchia è finita da un pezzo e che gli abitanti di un Paese non sono servi della gleba, bensì una comunità che pensa, che ha le proprie esigenze e le proprie necessità, che ha bisogni cui questa giunta non presta alcun ascolto, anzi sembra quasi che si diverta a contraddire quanto invocato dai residenti. E’ successo con l’autovelox-bancomat in via di Sotto, poi con il rifacimento (da psichiatria) di viale Marconi e ora accade in via della Fornace Bizzarri.
Cosa ha questa giunta contro i pescaresi, tanto da agire in maniera così testarda e violenta? Verrebbe da dare la colpa al caldo afoso dei giorni scorsi ma questo modus operandi dura da anni e si è sviluppato anche nei mesi freddi. La mia solidarietà va al comitato che difende il parco e a tutti coloro che si sentono danneggiati dalle scelte bislacche di questa amministrazione, ricordando loro che tra poco più di 250 giorni sarà possibile dare lo stop a questo andazzo grazie alla formidabile arma del voto.

Il Messaggero 02.08.2023

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