Proponiamo questa iniziativa riformatrice per evitare che una giustizia domestica riguardante l’ordine dei documenti contabili diventi una norma dispettosa, lavorata all’interno dei consigli comunali senza riguardo per l’impegno dispiegato dal passato governo di un Comune ad opera litigiosa del nuovo governo locale. Vogliamo che la sanezza dei documenti contabili venga definita dalla Corte dei Conti e non dalla dispettosità politica delle maggioranze che vanno e che vengono. Stabilire la giustezza dei documenti contabili è questione istituzionale, non un gioco di ripicche tra maggioranza e opposizione.

La proposta di legge nasce dalla necessità di ricondurre a coerenza il quadro normativo che disciplina le ipotesi di squilibrio del bilancio degli enti locali e risponde alla necessità di proporzionalità e adeguatezza delle misure da adottare in ragione della gravità della situazione in cui l’ente versa. Il quadro attuale prevede che la valutazione del dissesto sia di esclusiva competenza del consiglio comunale (ovvero della maggioranza pro tempore che ben potrebbe utilizzarla a soli fini politici non avendo nessun interesse alla gestione del bilancio e, al contrario, avendo come obiettivo quello di colpire l’avversario politico al quale eventualmente scaricare le responsabilità della situazione) e che la Corte dei Conti non possa che limitarsi a prenderne atto senza alcun esame preventivo delle condizioni (cosa che, invece, è prevista per la meno invasiva ipotesi del piano di riequilibrio).

Si ridà centralità al ruolo della Corte dei Conti. L’articolo unico della proposta di legge stabilisce, mediante una modifica dell’articolo 246 del TUEL (Testo unico degli enti locali), che il consiglio dell’ente interessato deliberi una proposta di stato di dissesto sulla quale è la Corte dei Conti ad esprimersi. In particolare, anche a seguito di una attività istruttoria e con un meccanismo che ricalca quello che il TUEL oggi stabilisce per la procedura del piano di riequilibrio pluriennale, si prevede che sia la Corte dei Conti a decidere se accogliere o meno la proposta. In questo modo si aggiunge, di fatto, un passaggio intermedio che rimette alla valutazione di un organo di controllo la verifica dei presupposti per la dichiarazione di dissesto, sottraendo così alla maggioranza pro tempore il potere di utilizzare tale rimedio in modo strumentale e solo per finalità di ordine politico.

Conferenza stampa
Il Messaggero
TgR Abruzzo
Intervista
Il Centro

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