di Saverio Occhiuto dal quotidiano Il Messaggero

IL BILANCIO
PESCARA Il nuovo termine coniato da Luciano D’Alfonso è lo “Study pass”, tanto per non allontanarsi troppo dall’attualità. Battuta volutamente ironica e provocatoria ma solo fino a un certo punto, visto che il senatore del Pd, presidente della Commissione Finanze e tesoro di Palazzo Madama, parte da qui per annunciare una proposta di riforma della giustizia che prevede “l’obbligo di studiare” per chi svolge attività di indagine al servizio delle procure. Soprattutto quando si affrontano questioni amministrative complesse «che – incalza D’Alfonso – non possono essere frutto di spinte emotive. Pensate – osserva ancora il parlamentare pescarese – cosa potrebbe accadere oggi se uno dovesse occuparsi di Zes», le
famose Zone economiche speciali racchiuse in una selva di norme di difficile lettura persino per gli addetti ai lavori.

OCCASIONE
L’occasione per tornare sui temi della giustizia è offerta dalla relazione annuale sull’attività svolta in Senato, ma anche da un recente fatto di cronaca (la messa in stato di accusa di un esponente dalla polizia giudiziaria per violazione di segreti d’ufficio) che riavvicina D’Alfonso alle pene di un passato che brucia ancora: decine di procedimenti giudiziari e di processi a suo carico conclusi sempre con un buco nell’acqua per l’accusa, visto che l’ex sindaco di Pescara ed ex governatore della Regione ha inanellato più assoluzioni delle figurine Panini raccolte nel suo album da ragazzo. Nonostante i tempi della giustizia lo abbiano tenuto lontano per cinque anni dalla vita pubblica, prima che si arrivasse all’accertamento della verità. Così, tornando al recente fatto di cronaca, D’Alfonso saluta compiaciuto (con un altro termine coniato per l’occasione) “l’automedicamento” di cui si è dotata la procura di Pescara con la richiesta di rinvio a giudizio del funzionario della Guardia di finanza accusato di aver divulgato gli atti di una inchiesta sulla sanità coperti dal segreto d’ufficio. Perché il nodo da sciogliere per il senatore dem è sempre stato questo: l’attività di chi indaga, non della magistratura inquirente o giudicante chiamata a valutare le “prove” raccolte a carico dell’imputato.

CODICE
Questione sulla quale D’Alfonso sta lavorando con la costituzione dell’Associazione358, in riferimento all’articolo del Codice di Procedura penale che impone accertamenti su fatti e circostanze a favore dell’indagato da parte del Pubblico ministero, “partendo dalla registrazione degli interrogatori”, a cui il parlamentare sta lavorando.
Naturalmente c’erano tante altre cose da dire, ieri, nell’incontro con la stampa che aveva come oggetto i 12 mesi di attività al Senato. D’Alfonso ha fatto riferimento alle «mille ore di ascolto della cittadinanza, dalle sofferenze personali ai rapporti con le istituzioni». Ha rivendicato la norma che prevede la costituzione dell’anagrafe, in capo all’Inail, di tutti i serbatoi di gas Gpl presenti sul territorio nazionale. Così come le risorse, per oltre 3,4miliardi, destinate ai Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, per favorire gli investimenti di rigenerazione urbana («purché si proceda in modo spedito con gli appalti»). E ancora le misure per superare gli inconvenienti legati al trasporto eccezionale, con la individuazione di itinerari stradali ad hoc.
Quindi, le disposizioni per la riforma e la razionalizzazione del procedimento amministrativo. Gli interventi sul sistema bancario, con particolare riferimento all’attività di “una Fondazione”, dove D’Alfonso continua a vedere come il fumo negli occhi un consiglio di amministrazione che, nonostante i tentativi di rinnovamento, da 25 anni ha come faro la stessa persona. Tra le iniziative di legge presentate, ci sono anche le novità introdotte in materia di presentazione delle liste dei candidati da parte dei cda uscenti delle società quotate. Con il 93,51% di presenze nell’aula di Palazzo Madama, 5 disegni di legge presentati e 61 che lo hanno visto cofirmatario, il senatore pescarese è stato anche protagonista di 58 interrogazioni e 1017 emendamenti presentati a sua firma.

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