Domenica prossima ci sarà un incrocio elettorale, tra elezioni europee e amministrative, determinante per il futuro del Continente e delle nostre città. Da noi, per esempio, per quanto riguarda le  amministrative, si voterà a Pescara, a Montesilvano e a Città Sant’Angelo.   Tuttavia – come ho affermato il 18 maggio scorso, in un mio intervento che si è tenuto nella sala consiliare  del Comune di Pescara, nell’ambito della presentazione di tre candidati al parlamento europeo, Giosi Ferrandino, Pina Picierno e Leila Kechoud,  e dei due candidati alla carica di sindaco, relativamente a Pescara e Montesilvano, Marinella Sclocco e Enzo Fidanza, sarà necessario precisare alcune issues, alcune tesi che al momento non mi sembrano sufficientemente trattate nell’agenda setting del dibattito politico in corso. L’Europa, infatti, non è al centro del discorso pubblico, nonostante le prossime elezioni. Mentre invece noi crediamo all’Europa come valore in sé, come quell’entità che ha garantito pace e convivenza per decenni. E se questo è vero, come in effetti è, l’Europa dovrà però spendere di più sulle infrastrutture e dovrà offrire maggiore sicurezza, attraverso un uso più strutturato di intelligence e polizia. L’Europa, inoltre, dovrà anche introdurre il salario minimo garantito e il reddito di cittadinanza, il quale dovrà essere inserito nel bilancio europeo, così come, sotto alcuni aspetti, dovrà essere rivisto il Fiscal compact. La medesima attenzione, poi, da parte dell’Ue, dovrà essere rivolta alla fragilità del suolo.

Per quanto riguarda le elezioni amministrative, ritengo  importante sottolineare che quella di domenica 26 maggio, sarà l’ultima volta in cui si svolgerà una chiamata alle urne, diciamo così, “spezzettata”. Fra tre anni, lo rammento, ci sarà la Nuova Pescara che conterrà, in un unico contenitore, le città di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Con questo non voglio indurre a pensare che tutti i problemi  della comunità si risolveranno. No, non sarà così. Ma sarà un cammino verso un destino comune, in quanto fusione tra i tre Comuni, che, al proprio fondamento, ha l’unione dei contributi di ciascuno di questi enti. Si tratta evidentemente di un momento “eroico” di questo territorio, entro cui andranno ripensati i concetti di trasporto – al di là della sua tradizione sistemica – ma anche la gestione dei rifiuti,  la questione dell’istruzione, la ripulitura delle acque usate  e la realizzazione di un’attrattiva culturale per un’offerta turistica. Nel rivolgere il pensiero all’immediato, mi soffermo sulle amministrative che si terranno fra qualche giorno, ipotizzando che il centrodestra cittadino non vincerà le elezioni al primo turno  e che al ballottaggio,vi sarà la possibilità di superare gli avversari, così come è successo alle scorse elezioni teramane.

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