Dopo le giornate da incubo dei giorni scorsi, con le quali hanno dovuto fare i conti migliaia di automobilisti, è stata presentata un’interrogazione al Senato che riguarda l’ordinanza che ha disposto la chiusura della corsia regolare di marcia e di quella di emergenza nel tratto autostradale tra le Marche sud e l’Abruzzo: viadotti a una sola corsia a causa del sequestro delle barriere new jersey da parte della Procura di Avellino sulla A14, dal km 274 e 388, da Pescara a Porto Sant’Elpidio.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Premesso che:
a seguito dell’ordinanza della Direzione del VII Tronco di Autostrade per l’Italia con la quale, dalla mezzanotte del 4 ottobre e fino a nuova disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata disposta la chiusura della corsia regolare di marcia e di quella di emergenza nel tratto autostradale A14 compreso tra il sud delle Marche e l’Abruzzo, emessa a seguito dell’adozione di un decreto di sequestro preventivo del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino che ha disposto il sequestro delle barriere su 10 viadotti della A14;


i viadotti con barriere sequestrate sono: Fosso San Biagio, Campofilone, Santa Giuliana, Santa Maria, Cerrano, Marinelli, Vallescura, Petronilla, Fosso Calvano, Vallelunga;


come riportato anche dagli organi di stampa nel frattempo i sequestri sull’A14 stanno causando una paralisi sulla dorsale adriatica, la seconda più importante del Paese tra Nord e Sud, in quanto aggravano una situazione già critica determinata dalle già imposte limitazioni di velocità (90 km/h) e di distanziamento tra veicoli prescritte negli ultimi mesi dallo stesso Concessionario nelle gallerie tra Porto Sant’Elpidio e Pescara;

Premesso altresì che:
l’Autostrada A14 Bologna-Taranto è gestita dalla Società Autostrade per l’Italia S.p.A. mediante apposita convenzione sottoscritta in data 12 ottobre 2007 con ANAS S.p.A. ai sensi dell’art. 2, commi 82 e seguenti del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, convertito dalla legge 24 novembre 2006, n. 286 e s.m.i., approvata per legge n.101/2008 e aggiornata con Atto Aggiuntivo del 24/12/2013;


l’A14 si estende per 743 km e attraversa l’Abruzzo da Val Vibrata (TE) a Vasto (CH) per 134 km;


l’entità dei flussi di traffico, per la rete autostradale passante in Abruzzo, espressa in milioni di veicoli-km è: 4.932,40 per la tratta Ancona-Pescara (133,8 km), 1.387,50 per la tratta Pescara-Lanciano (49,7 km), 2.970,20 per la tratta Lanciano-Canosa (189,6 km), come riportato nel documento Aiscat informazioni 2018;

Considerato che
le misure operative assunte di pianificazione del traffico lungo il suddetto tratto di A14 e lungo le principali arterie ad esso collegate non sono sufficienti a mantenere il flusso veicolare al di sotto della capacità dell’infrastruttura e non sono tali da limitare o evitare che l’autostrada vada in congestione, come si rileva dai numerosi fenomeni di intasamento veicolare di questi giorni, dal gravissimo impatto in termini di incremento di emissioni inquinanti, consumi di carburante, minore sicurezza, danno economico al sistema produttivo, maggiori costi per la distribuzione delle merci, oltre il limite di sopportazione dell’utenza;

gli obiettivi prestazionali propri dell’infrastruttura autostradale, quali flussi elevati e velocità commerciale elevata, per avere i quali l’utente paga il pedaggio, per l’A14 sono notevolmente compromessi in quanto, alla luce di quanto esposto, si attestano ben al di sotto del limite di stabilità del servizio;

si chiede di sapere dal Ministro

  • quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per garantire con la massima celerità un piano operativo che contemperi da una parte la messa in sicurezza dell’infrastruttura autostradale e dall’altra una gestione ottimale del traffico che porti al rispristino della funzionalità del tratto autostradale A14 compreso tra il sud delle Marche e l’Abruzzo, in quanto, si ribadisce, non sono ulteriormente accettabili i fenomeni di congestione veicolare di questi giorni, e le gravi conseguenze che ne derivano in termini di sicurezza, di impatto ambientale e danno economico all’utenza, al sistema produttivo, turistico e distributivo delle merci.

    D’ALFONSO, VERDUCCI, PITTELLA, FEDELI, ROJC, STEFANO

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